La modernità sposa ancora una volta la tradizione quando si tratta di coniugare il buon cibo in una città complessa come Milano. E le occasioni di scoperta aumentano grazie a iniziative diverse, fra l’insolito e l’affascinante.

I “rubitt”: le tapas milanesi

Chi pensa che le tapas siano esclusiva degli spagnoli, o i cicchetti solo veneziani, non conosce i “rubitt”. Una parola in dialetto lombardo che significa “piccole cose di pregio”, questi sfiziosi antipastini vengono serviti con questo nome in un ristorante molto noto a Milano, che ha fatto dei suoi percorsi di gusto uno dei suoi tratti distintivi: il Ratanà.

Un giro fra i caffè storici

I visitatori a Milano hanno l’imbarazzo della scelta quando si tratta di scegliere dove consumare un buon caffè: dalla Galleria Vittorio Emanuele al Magenta, la città è punteggiata da locali storici.

Da non perdere sono il Bar Jamaica, in Brera, frequentato da moltissimi artisti rimasti immortali ma anche da Benito Mussolini, sparito nel 1922 senza aver mai pagato l’abbondante debito accumulato con i gestori. C’è poi il Gin Rosa, antesignano dei cocktail bar (esiste dal Diciannovesimo secolo!) e dove è stato inventato il drink che dà il nome al luogo.

Lo street food dalla storia centenaria

Non tutti sanno che a Milano c’è la comunità cinese più antica d’Italia, più che centenaria. Essa ruota attorno alla via Paolo Sarpi, una strada che esce da Piazzale Loreto e oggi rappresenta un autentico crocevia di tante culture estere.

Qui si trova un locale mitico per gli amanti dello street food, “La Ravioleria”, che serve unicamente deliziosi dim sum declinati in tante versioni diverse. Simbolo di una tradizione che si adatta in maniera intelligente alla contemporaneità, il locale è anche la porta d’ingresso verso cucine esotiche diverse da quella unicamente cinese, incorporando ingredienti esotici a gusto tipicamente nostrano.